Fotografia: Flavio Faganello in mostra a Bolzano

La mostra ripropone i temi che già Faganello aveva trattato nel 1973 illustrando il libro di Aldo Gorfer “Gli eredi della solitudine”, dedicato ai contadini delle valli più isolate ed impervie dell’Alto Adige. Un’opera a suo tempo rivoluzionaria: nessuno prima di allora aveva raccontato la vita di chi abitava la montagna nei suoi risvolti meno conosciuti.

Oggi, a trent’anni di distanza, Flavio Faganello ripercorre gli stessi luoghi, alla ricerca dei cambiamenti e di quello che è rimasto dell’antica solitudine del maso, microcosmo economico autosufficiente, fondamento di una cultura sopravvissuta a guerre ed invasioni militari e culturali.
Oggi che la solitudine non è più tale e le strade e gli altri mezzi di comunicazione di massa hanno rggiunto anche i masi più lontani, risultano chiare dalle foto tutti i cambiamenti sociali e culturali apportati dalla televisione, dalla motorizzazione individuale o dal turismo.

La mostra propone 50 fotografie scattate nel corso del primo reportage e altre 70 scattate nel corso dell’ultimo inverno 2002/2003; una scelta, quella dell’inverno, per poter cogliere con immediatezza la realtà dell’isolamento e i pericoli ad esso collegati. Le fotografie vengono presentate con diversi formati, divise in sezioni tematiche, per meglio evidenziare i vari aspetti della vita del maso.
Collegato alla mostra, uno studio dell’antropologa Martina Isbella Steiner dell’Università di Vienna, che accompagna il catalogo.

Da segnalare, tra le iniziative collaterali, anche una serie di escursioni guidate sui luoghi del reportage di Faganello, a cura dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano.
Ne sono previste sei, dal 11 luglio al 3 ottobre. Esse possono essere affrontate da persone in buone condizioni fisiche, con dimestichezza di escursionismo in ambiente alpino ed attrezzatura adeguata. Dureranno tra le quattro e sei ore di effettivo cammino, con disivelli in salita dai 400 ai 600 metri e quote tra i 1.000 e i 2.000.